I fossili piacciono ai bambini: hanno qualcosa di magico che viene dal passato, da un mondo tanto diverso dal nostro che chiede di essere spiegato, soprattutto a chi ha ancora voglia di farsi affascinare dalla preistoria.
Raccontare ai bambini che milioni di anni fa dove ora c’è la loro casa, prima c’era il mare con tanto di balenottere e delfini non può che stupire e rimandare alla ricerca delle prove di un così forte cambiamento.
Al Museo Paleontologico di Asti il mare preistorico risorge e fa bella mostra di sé con tutti gli incredibili ritrovamenti marini. Sarà un’esperienza che non dimenticherete: sia grandi che piccoli rimarrete molto colpiti da questa “gita al mare di quasi 4 milioni di anni fa”.
Il Museo è piccolo, ma con reperti spettacolari e la guida preparata e gentilissima potrà darvi tutte le informazioni. E’ diviso in due parti: una didattica, molto interessante e chiara e l’altra espositiva con reperti della zona. Chi vuole mettere la mano tra i dentoni del Megalodonte? Prova di coraggio per il papà…
Sarà una vera scoperta rivivere le fossilizzazioni, le quattro ere geologiche, i ritrovamenti nell’astigiano, i periodi del miocene e pleistocene, il periodo nel quale Asti e tutta la Pianura Padana erano sott’acqua e le balene venivano a riprodursi proprio nelle nostre zone. Assolutamente da vedere!
ACQUARIO PREISTORICO! con la ricostruzione più o meno fedele di ciò che poteva essere il fondale marino del bacino astigiano, occupato da un mare caldo quasi tropicale, e in cui si potranno vedere coralli e pesci tipici di quei fondali. Fa da contorno la mostra fotografica a tema. La grande vasca marina (oltre 3 mila litri di capacità) è allestita nel piano sotterraneo del Michelerio,
Un’attrazione di eccezionale bellezza, unica per il Piemonte.
Accanto agli scheletri di balene e delfini, affascinanti per le grandi dimensioni, uno spicchio vivo di mare tropicale ricreerà l’ambiente della barriera corallina: “Uno spaccato di vita di un periodo lontano, ancora poco conosciuto e studiato, che sarà parte integrante del Museo dei Fossili” anticipa Graziano Delmastro, direttore del Parco paleontologico astigiano e ideatore del progetto.
Un altro modo di raccontare il Mare Padano di milioni di anni fa.
Questa volta non si dovrà immaginare il mare aperto, con i grandi cetacei protagonisti incontrastati, ma si osserverà la ricostruzione di un mondo sommerso, un fondale ricco di biodiversità in cui i coralli offrivano riparo a pesci, molluschi e crostacei.
Ci sarà ovvio anche Sinny, il prmo ospite arrivato all’Acquaerio Preistorico, un corallo che come vi spiegheranno non è una pianta ma un animale formato da tantissimi micro organismi chiamati polipi.
Ma Sinny è uguale ai coralli che abitavano il mare preistorico allora? Scopritelo al Museo Paleontologico….