Enrico Felici, Direttore della Pediatria e DEA Pediatrico dell’Ospedale Infantile di Alessandria, spiega in caso di febbre del bambino e del neonato come comportarsi in questo periodo di emergenza COVID. Questo per evitare di correre al Pronto Soccorso inutilmente o creare allarmismo.
- In caso di febbre molto alta nei bambini, in questo periodo di emergenza Covid 19, come deve comportarsi un genitore? (chi chiamare come primo step)
In caso di riscontro di temperatura febbrile nel proprio bambino, il genitore dovrà contattare in prima battuta il Pediatra di famiglia che conosce meglio di altri la storia clinica del bambino e che provvederà ad una prima valutazione clinica.
- Anche nel caso di bebè di pochi mesi la procedura è la stessa?
No, l’unica eccezione alla situazione sopra descritta è appunto quella del neonato. In tal caso il riscontro di febbre richiede sempre una valutazione clinica in contesto ospedaliero perché è certamente più probabile la necessità di accertamenti.
- Quali sono i sintomi oltre alla febbre alta, che possono far sospettare il contagio da Covid 19?
Oltre alla febbre i sintomi che possono far sospettare un’infezione da Covid sono quelli tipici delle infezioni delle alte vie respiratorie quali il raffreddore, il mal di gola e la tosse. Nei mesi passati è inoltre emerso come l’infezione possa anche associarsi a diarrea e perdita del gusto e/o dell’olfatto.
- E’ meglio avvisare le persone con cui si è entrati in contatto nell’ultima settimana nel caso di sospetta positività al contagio Covid 19?
Nel caso in cui il risultato del tampone nasofaringeo per Covid-19 risulti positivo, viene informato il Servizio di Igiene e Profilassi territoriale che si occupa dell’indagine epidemiologica e dell’attivazione della sorveglianza dei contatti identificati.
E’ senz’altro opportuno che i contatti stretti (famigliari conviventi ad esempio) del paziente sospetto rimangano in isolamento domiciliare fino al risultato del tampone.